L'eclisse di sole dell'840

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Il trionfo della morte
view post Posted on 15/4/2010, 18:18




Questa eclisse, secondo la mentalità del tempo, fu vista come un fenomeno di pericoloso turbamento della realtà, -ricordando che era imminente la morte di Ludovico il Pio-
D'altronde anche alluzioni o forti nevicate potevano esser visti come segni, ma c'è mai stata un'eclisse nel medioevo che fece pensare a un segno di disgrazia come questa?
:) :) :)


Ares, ti ringrazio davvero, mi sei stato molto utile, aspetto le tue prossime risposte

Edited by Il trionfo della morte - 16/4/2010, 08:54
 
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Ares_Lacedemone
view post Posted on 15/4/2010, 21:48




Ciao. Tra le mie fonti non rientra nulla di quel periodo specifico. In compenso prendo un pezzo de libro di Rodolfo il Glabro, il "Storie dell'anno Mille". Nel terzo capitolo del terzo libro, al versetto nono si legge:

«9. Durante il regno di Roberto II, una sera di settembre, sul far della notte, verso occidente comparve in cielo una stella cometa che fu visibile per tre mesi. Splendente di luce limpidissima, occupava con il suo chiarore gran parte del cielo, fino al canto del gallo, quando tramontava. Quanto a sapere se fosse una stella nuova fatta apparire da Dio o se invece si trattasse di un astro la cui luminosità il Creatore aveva molto accresciuto per mostrare il segno miracoloso, questo spetta solo a Colui che con la sua sapienza dispone ogni cosa in modo imperscrutabile. Di questo però abbiamo certezza: che ogni volta che gli uomini vedono comparire nel cielo un simile fenomeno, poco dopo si abbatte su di loro qualche straordinaria e spaventosa disgrazia.

10. E infatti, subito dopo, un incendio distrusse la chiesa di San Michele Arcangelo, innalzata su un promontorio in riva all'oceano e venerata in tutto il mondo anche ai nostri giorni.
Proprio in quel posto si può vedere chiaramente come la corrente dell'oceano si alzi e si abbassi intorno al promontorio in dipendenza del progressivo crescere o calare della luna, in una meravigliosa alternanza di flusso e riflusso. In quei posti chiamano "malinas" la marea alta, e "ledones" la bassa. Ed è soprattutto per questo fenomeno che quel luogo è visitato da gente di molti paesi della terra. Non lontano da quel promontorio scorre il piccolo fiume, l'Ardre, che poco dopo, per lo straripamento delle sue acque non fu più possibile guadare; rimase così interrotta per un certo tempo la strada per coloro che volevano recarsi a quella chiesa, finchè il fiume ritornò nel suo greto lasciando le rive profondamente scavate
».



[pagina 104, Storie dell'anno Mille. Rodolfo il Glabro]


Come si legge nel testo riportato, la cometa (vistasi nel 1014 probabilmente) non genera alcun sentimento di paura, ma lascia quasi indifferente l'autore, che con spirito arrendevole, si limita a descrivere i fatti. Non si aspettava nessuno la fine del mondo con una cometa; ma ci si limitava a dire che essa era portatrice di presagi e malasorte. Ovviamente, non è da considerarsi in un eccessiva negatività, in quanto -come detto- lo stesso autore non ne sembra "impaurito", ma sembra pacatamente accettare i fatti e il loro evolversi. I monaci medievali erano attenti osservatori che descrivevano i fatti. Così come ne descrive in seguito una semplice marea.



Edited by Ares_Lacedemone - 15/4/2010, 23:28
 
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Ares_Lacedemone
view post Posted on 15/4/2010, 22:36




Cercando meglio, ho trovato questo interessante passaggio del libro "Chronicon" di Andrea da Bergamo (IX secolo) che tratta proprio l'eclissi solare dell'840.

«Apostolus Iohannes dixit: Qui odit fratrem suum, omicida est, et omnis omicida non habet vita eternam in se manentem. Si ergo odiosus omicida reputabitur, quomodo vitam eternam possessurus erit? Illi autem convicti, ad haec verba consenserunt. Imperator vero manum in terra ponens, veniam petivit, et gratiam filii sui reddidit. Imperavit ipse tam solus quam simul cum filio annos 27, et ipso Lothario sub eodem patre annos 21. Indictione tertia sic fuit sol obscuratus in hoc mundo, et stellas in celo apparebant, 3. Nonas Magias, ora nona, in laetanias Domini, quasi media ora. Facta est tribulatio magna. Cumque hoc populus intenderent, multi extimabant, quod iam amplius hoc seculum non staret; sed dum haec angustia contemplarent, refulsit sol et quasi tremidus in antea umbraculam fugire cepit. Ipsa vero nocte sequenti prope matutino facta est lux quasi in die. Haec signa in celo conperta, doctores in suorum monitiones dixerunt: Estote, fratres, parati; quia adimpletum est quod in evangelio Dominus dixit: cum haec signa videritis, scitote, quia prope est die Domini magnus et manifestus? Sequenti autem mense Iunio Hludowicus imperator defunctus est, suosque dies finivit in pace.»

[versetto numero 11, Andrea da Bergamo. Chronicon]


L'intero testo è consultabile qua



Edited by Ares_Lacedemone - 6/5/2010, 15:24
 
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Marcello Sarica
view post Posted on 18/4/2010, 10:27




Luigi il Pio, figlio di Carlo Magno, morì nell'840 terrorizzato, si dice, dall'eclissi del 5 maggio di quell'anno.
Questo potrebbe essere un segno di disgrazia...

Ciao !
 
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Il trionfo della morte
view post Posted on 18/4/2010, 11:11




Marcè, è quello che ho scritto infatti
 
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Ares_Lacedemone
view post Posted on 18/4/2010, 11:24




CITAZIONE (Marcello Sarica @ 18/4/2010, 11:27)
Luigi il Pio, figlio di Carlo Magno, morì nell'840 terrorizzato, si dice, dall'eclissi del 5 maggio di quell'anno.
Questo potrebbe essere un segno di disgrazia...

Ludovico il Pio non morì terrorizzato. Ma i narratori, a quel tempo, avevano spesso l'abitudine di legare vari eventi assieme. Era una comodità mentale al fine di tenere sempre allenata la memoria. Così, si legavano assieme vari eventi e "catastrofi" assieme ad altri eventi, in quanto uno ricorda l'altro. Non si era terrorizzati a quegli eventi, ma che anzi, si guardavano con una sorta di curiosità. Gli uomini nel medioevo erano dei grandi "curiosi" e non avevano ancora sviluppato una sorta di "terrore" come oggi è sviluppato in noi. C'era ancora un sorta di "incoscienza".
 
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5 replies since 15/4/2010, 18:18   178 views
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