Ciao. Tra le mie fonti non rientra nulla di quel periodo specifico. In compenso prendo un pezzo de libro di Rodolfo il Glabro, il "
Storie dell'anno Mille". Nel terzo capitolo del terzo libro, al versetto nono si legge:
«9. Durante il regno di Roberto II, una sera di settembre, sul far della notte, verso occidente comparve in cielo una stella cometa che fu visibile per tre mesi. Splendente di luce limpidissima, occupava con il suo chiarore gran parte del cielo, fino al canto del gallo, quando tramontava. Quanto a sapere se fosse una stella nuova fatta apparire da Dio o se invece si trattasse di un astro la cui luminosità il Creatore aveva molto accresciuto per mostrare il segno miracoloso, questo spetta solo a Colui che con la sua sapienza dispone ogni cosa in modo imperscrutabile. Di questo però abbiamo certezza: che ogni volta che gli uomini vedono comparire nel cielo un simile fenomeno, poco dopo si abbatte su di loro qualche straordinaria e spaventosa disgrazia.
10. E infatti, subito dopo, un incendio distrusse la chiesa di San Michele Arcangelo, innalzata su un promontorio in riva all'oceano e venerata in tutto il mondo anche ai nostri giorni.
Proprio in quel posto si può vedere chiaramente come la corrente dell'oceano si alzi e si abbassi intorno al promontorio in dipendenza del progressivo crescere o calare della luna, in una meravigliosa alternanza di flusso e riflusso. In quei posti chiamano "malinas" la marea alta, e "ledones" la bassa. Ed è soprattutto per questo fenomeno che quel luogo è visitato da gente di molti paesi della terra. Non lontano da quel promontorio scorre il piccolo fiume, l'Ardre, che poco dopo, per lo straripamento delle sue acque non fu più possibile guadare; rimase così interrotta per un certo tempo la strada per coloro che volevano recarsi a quella chiesa, finchè il fiume ritornò nel suo greto lasciando le rive profondamente scavate».
[pagina 104, Storie dell'anno Mille. Rodolfo il Glabro]
Come si legge nel testo riportato, la cometa (vistasi nel 1014 probabilmente) non genera alcun sentimento di paura, ma lascia quasi indifferente l'autore, che con spirito arrendevole, si limita a descrivere i fatti. Non si aspettava nessuno la fine del mondo con una cometa; ma ci si limitava a dire che essa era portatrice di presagi e malasorte. Ovviamente, non è da considerarsi in un eccessiva negatività, in quanto -come detto- lo stesso autore non ne sembra "impaurito", ma sembra pacatamente accettare i fatti e il loro evolversi. I monaci medievali erano attenti osservatori che descrivevano i fatti. Così come ne descrive in seguito una semplice marea.
Edited by Ares_Lacedemone - 15/4/2010, 23:28