| Nel 476 d.C. venne deposto il fanciullo Imperatore Romolo Augusto (poi passato alla Storia come Augustolo in senso dispregiativo) da Odoacre, mercenario barbaro facente parte della Guardia Pretoriana. Fin qui nulla di nuovo (visto che ormai era consuetudine da diverso tempo quello di nominare o destituire imperatori a proprio piacimento da parte dei Pretoriani che erano perlopiù barbari), se non per 2 significanti particolari: Odoacre restituì le insegne imperiali d'Occidente in mano a Zenone, Imperatore d'Oriente e, lo stesso Zenone, invece di far nominare un altro Imperatore, nominò Odoacre Patrizio d'Italia (il titolo di Patrizio era il titolo più importante che un Imperatore potesse concedere a un suddito). Insomma l'Italia divenne una specie di feudo dell'Impero d'Oriente. L'obiettivo di Zenone era naturalmente quello di poter riprendersi l'Italia quando voleva lui e, soprattutto, sotto l'autorità dell'Oriente. Dopo Odoacre (fatto uccidere da Teodorico, altro "vassallo" dell'Impero Bizantino), l'Italia passò sotto il dominio Ostrogoto, ma sempre sotto l'influenza di Costantinopoli. Quando gli Ostrogoti incominciarono a prender pieno potere in Italia, allora ecco che i Bizantini guidati da Giustiniano cercarono di scacciar via dal suolo italico i Goti in una terribile e sanguinosissima guerra (Guerra Greco-Gotica). I Goti vennero sterminati, ma ci furono grossissime perdite anche da parte dei Bizantini che riuscirono, seppur per un breve periodo, a governare l'Italia (Esarcato), facendola diventare una vera e propria provincia dell'Impero romano d'Oriente. Questo durò fino alla discesa dei Longobardi, che infransero così il "sogno" di un Impero di nuovo unito sotto la guida di Giustiniano (il nuovo Augusto, il nuovo fondatore dell'Impero). In virtù di questi fatti, l'Impero Bizantino si è sempre considerato il naturale erede del glorioso Impero Romano, seppur ormai di romano aveva quasi niente. I Romani d'Oriente venivano chiamati "Romei" e non Romani e avevano usi e costumi ellenici ed orientali, anche la lingua ufficiale dal VI secolo non fu più il latino ma il greco e il titolo imperiale di "Augustus" fu cambiato in "Basileus" che deriva dal greco e significa "Re dei Re". Però bisogna dire nel periodo che intercorre tra il 476 e l'800 (anno in cui rinacque l'Impero in Occidente), Roma, da centro politico e imperiale era diventato centro della Cristianità con il Papa che godeva di un potere spirituale e universale (anche dal punto di vista temporale). In pratica il Papa e la Chiesa erano diventati di fatto gli eredi della Romanità, quindi sembrava naturale che il Papa nell'anno 800 incoronasse il cattolico Re dei Franchi Carlo Magno come Imperatore dei Romani, con l'intenzione sia da parte della Chiesa e sia da parte di Carlo Magno di ricostituire il vecchio Impero Romano sotto l'impronta del Cattolicesimo. Questa scelta, naturalmente, fu criticata da Bisanzio che non riconobbe mai l'Impero ad Occidente come erede di quello Romano. Concludo dicendo che, inoltre, il potere temporale che la Chiesa presigeva era supportato anche da un documento apocrifo come quello della falsa Donazione di Costantino...
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